South London & Proud.

"Il Crystal Palace ha vinto qualche campionato minore, ma nulla di veramente rilevante. L'obiettivo di De Laurentis é quello di risollevare le sorti della squadra rendendola satellite del Napoli." Basterebbero queste poche righe riprese dagli svariati siti che si occupano di pallone italiano nella rete, per rendersi conto della superficialità con cui si parla di calcio inglese e nello specifico del nostro Crystal Palace.
Chissà se i trentatremila che da Croydon, hanno affollato Wembley giusto una settimana fa, hanno catalogato la conquista della coppa playoff della Championship come qualcosa di poco rilevante, in trepidante attesa di diventare un club satellite del Napoli, con Edy Reja in panchina al posto di Ian Holloway.
Curioso poi, che il passaggio in Premier sia avvenuto alle spese del club che ha già intrapreso questa strada, il Watford allenato da Zola e di proprietà dell'Udinese, già ribatezzato "UdineseB" dai tifosi eagles. Immaginabile quindi l'entusiasmo che solleverebbe questa soluzione italiana a Croydon e dintorni. Orgogliosi della proprietà totalmente britannica e di una squadra che é un tutt'uno con il borough della parte meridionale di Londra, come dimostra la maglia da gioco nella quale fa bella mostra di sè con  il motto South London & Proud. Non riferibili la maggior parte delle reazioni dei tifosi, l'unica associazione plausibile tra De Laurentis e il Palace é la speranza che arrivi Edison Cavani, la stessa dirigenza attuale taglia corto "No discussions are happening about any takeover." Particolare non secondario, la promozione in PremierLeague porterà nelle casse gestite da Steve Parish & soci (Martin Long e Steve Browett) 120 milioni di pounds. Potrebbe il buon De Laurentis fare di meglio, solo per il bene del Crystal Palace?  

- Qualcosa di poco rilevante, la conquista della finale -